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ECOMED L’Evento di riferimento del Mediterraneo

Gli ambiziosi aspetti del nuovo piano d’azione per l’economia circolare, nonché l’obiettivo strategico, per l’Europa, di limitare la sua dipendenza da altre aree geografiche, sia in termini di materiali che di risorse energetiche, richiedono la rapida implementazione di nuovi modi di progettare i prodotti e di processi innovativi per il loro recupero e riciclaggio. Il PNRR attraverso la Misura 1 della Missione 2 ha previsto una specifica linea di investimento con cui vengono stanziati 1,5 miliardi di euro per il potenziamento della raccolta differenziata, il revamping e la realizzazione di nuovi impianti di trattamento dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata e impianti innovativi di trattamento di filiere ancora ai margini dell’economia circolare (esempio il tessile) con un chiaro intento di colmare i deficit delle aree in ritardo e di promuovere lo sviluppo di buone pratiche e processi innovativi. La questione oggi non è più se i rifiuti rappresentino un problema o una risorsa ma l’attuazione di un nuovo Ciclo Industriale Integrato e sostenibile per la loro valorizzazione in un’ottica circolare e di simbiosi industriale. Una valorizzazione che per essere sostenibile deve essere validata e certificata. Un esempio di riferimento è la Strategia Europea per la plastica nell’Economia Circolare, elemento chiave per l’Unione Europea nel percorso verso un’economia circolare che punta alla neutralità carbonica. Al centro del confronto in ECOMED – PROGETTOCOMFORT, saranno le politiche e la governance, le infrastrutture impiantistiche e i modelli economici e di consumo, ma anche l’informazione per incentivare comportamenti corretti. Adottare il Ciclo Integrato significa sviluppare azioni sostenibili per la valorizzazione delle risorse, tenendo conto del quadro di riferimento europeo e delle diverse vocazioni del territorio. Mai come adesso in questo settore servono coscienza, conoscenza e competenze tecniche, per contrastare tutte quelle forme di banalizzazione e strumentalizzazione dei temi della sostenibilità che tendono a tradursi in semplici operazioni di green washing ma anche per superare un dinamismo legislativo che spesso può disorientare imprese e pubblica amministrazione con un appesantimento dei processi autorizzativi e un eccessivo inasprimento delle azioni di controllo. L’economia del futuro è un’economia circolare sostenibile, che riesce a prevedere e a misurare i vantaggi economici e ambientali attuando il giusto compendio tra sviluppo tecnologico e cambiamento culturale; una nuova economia circolare nella quale il settore dei rifiuti si candida ad essere principale propulsore. La crescita del settore deve essere accompagnata da Istituzioni efficaci e competenti che possano garantire percorsi autorizzativi compatibili con i tempi imprenditoriali e attività di controllo senza sconti ma nel contempo equilibrate e misurate in uno spirito di leale collaborazione con le aziende.